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L’inquinamento radioattivo nelle costruzioni

Premesse

La Regione Lombardia ha emanato la Legge n°7 del 10/03/2017 in cui permette e regola l’uso dei vani e locali seminterrati esistenti ai fini abitatiti.

Questa legge apre la strada al riutilizzo di notevoli quantità di superfici edificate, ma pone anche l’accento su alcune problematiche che ne emergono.

Un aspetto non indifferente è dato dall’inquinamento da elementi radioattivi che permangono nei suoli, sia per motivi naturali che per esservi rilasciati a seguito di un processo produttivo.

L’inquinamento da radon

E’ un gas presente naturalmente nelle rocce e nei suoli quasi ovunque, può liberamente muoversi attraverso le porosità del materiale e raggiungere l’aria in superficie.

Può anche trovarsi in alcuni materiali da costruzione o trasportato dall’acqua o dal metano.

Tale gas provoca il cosiddetto inquinamento “Radon indoor” ed è maggiore nelle parti di un edificio a diretto contatto col suolo, come i piani terra, i seminterrati e gli interrati.

Soprattutto negli edifici più vecchi dove non vi è una adeguata areazione dei locali predetti e dove la costruzione non è adeguatamente isolata rispetto al suolo, l’inquinamento è maggiore.

Non dimentichiamoci che il radon, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è la seconda causa di morte per cancro ai polmoni, dopo il fumo.

L’inquinamento da altri elementi radioattivi

Negli edifici ex-produttivi, recuperati a fini abitativi, si può presentare un altro elemento di inquinamento radioattivo, ed è quello derivante dalla pregressa attività di produzione di vernici fluorescenti.

Dagli anni ’20 e fino agli anni ’50 si producevano vernici a base di radio che sfruttavano l’effetto della luminescenza data dagli isotopi; impiegate soprattutto per le lancette degli orologi si documentano diversi usi nell’edilizia.

Alcuni tipi di piastrelle possono presentare una certa radioattività a causa dei materiali di utilizzo come terre e vernici contenenti sopratutto nuclidi di torio ed uranio.

L’importanza delle indagini

Perchè questa probelmatica è così importante all’interno dell’argomento “loft”? Perchè spesso i loft recuperano vecchie strutture che per costituzione e per uso possono portare elementi radioattivi all’interno della abitazione.

Abbiamo parlato di porosità crepe o fratture, tutti elementi che possono veicolare il radon dal suolo all’interno dei vani; inoltre possono trovarsi residui di produzione che hanno contaminato la struttura.

Foldtani è in grado di eseguire una prima verifica di presenza di radioattività ed in seguito ad una esito positivo, in collaborazione con una società specializzata può procedere alla messa in sicurezza dell’edificio per ottenere il certificato di idoneità.

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Indagini sui loft: tutti i perchè

Per approfondire la tematica “indagini ambientali nei loft” riportiamo qui una serie di DOMANDE&RISPOSTE che ci aiutano a capire meglio l’argomento.

A domanda risponde:

 

D: l’indagine ambientale nei loft è obbligatoria?

R: si perchè si tratta di un cambio di destinazione d’uso dei locali, da industriale/commerciale

a residenziale

 

D: chi può firmare le relazioni di indagine ambientale?

R: un geologo iscritto all’albo professionale ed in possesso di partita iva

 

D: si possono fare le indagini ambientali senza il confronto con gli enti pubblici preposti?

R: non sempre: in alcuni casi (insalubre di prima classe) è obbligatorio il confronto con ARPA,

negli altri casi (insalubri di seconda e terza classe) basta presentare i risultati al comune interessato

 

D: quante indagini devo fare?

R: non vi è un numero preciso: la quantità deve essere concordata col consulente ambientale in base

alla storia pregressa del sito

 

D: quali sostanze inquinanti di devono cercare?

R: il consulente ambientale consiglia cosa cercare in base alla storia delle attività svolte precedentemente nel sito costruito

 

D: in quanto tempo si hanno i risultati delle analisi effettuate in fase di indagine?

R: il laboratorio rilascia i risultati delle analisi in 5/10 giorni lavorativi in base al carico lavorativo

dello stesso. Se però si rientra nel caso di insalubre di prima classe si debbono fare le analisi in

contradditorio con ARPA e l’ente pubblico rilascia i propri risultati minimo dopo 30 giorni

 

D: quanto dura l’indagine ambientale?

R: campionamento, analisi, predisposizione della relazione finale comportano una durata di circa

20 giorni lavorativi, tranne nel caso di contradditorio con ARPA dove i tempi si allungano anche

fino a due mesi

Cos’è un loft e perchè necessita di indagini ambientali

Cos’è un loft?

Spazi industriali o commerciali dismessi ad oggi rappresentano un’ottima opportunità abitativa, previo un adeguato recupero rispetto al loro uso originario.

Ampi spazi finestrati, altezza del solaio oltre la norma (270 cm) da cui è facile ricavare soppalchi, open space abitativo che si presta a suddivisione per locali tramite arredo studiato ad arte.

Questo recupero rende però necessarie una serie di indagini rispetto a possibili inquinanti presente nelle superfici costruite, dato proprio la destinazione d’uso precedente, di tipo industriale, con potenziali contaminazioni.

Indagini ambientali

Il Comune di Milano ha steso una norma estremamente dettagliata in merito a queste indagini, che qui indichiamo:

  • In relazione a interventi edilizi e urbanistici, qualora sia necessaria la verifica dello stato di qualità delle matrici ambientali il proponente è tenuto ad eseguire una Indagine Ambientale Preliminare.

Quali sono questi inquinanti? Principalmente metalli (As, Cd, Cr, CrVI, Hg, Ni, Pb, Zn), idrocarburi (C>12, C<12, BTEX, IPA), gas (radon) e amianto (sia in matrice compatta, tipo eternit, sia in matrice friabile).

La ricerca di questi inquinanti avviene tramite analisi di laboratorio direttamente sul terreno campionato; i risultati vengono confrontati con la tabella 1, colonne A (aree verdi-residenziali) o B (aree commerciali/industriali), descritta nell’allegato V della parte 4° del D. Lgs 152/06 e s.m. e i.

Inoltre si deve effettuare il test di cessione sul terreno sottostante il pavimento per vedere se lo stesso è in grado di cedere sostanze inquinanti.

L’assenza di adeguate indagini ambientali impedisce il rilascio del titolo edilizio.

La Foldtani con le sue apparecchiature è in grado di eseguire interventi di campionamento ed analisi e seguire l’iter burocratico connesso.