Chi inquina paga: è proprio vero?
La direttiva UE 98/2008 art. 14 impone il principio che i costi di gestione dei rifiuti sono sostenuti dal produttore iniziale o dai detentori del momento o dai detentori precedenti dei rifiuti.
Spesso succede che un’area ex produttiva sia oggetto di procedura fallimentare a cui segue ovviamente la nomina di un curatore fallimentare.
Recentemente la IV sezione del Consiglio di Stato si è più volte pronunciata sulla sussistenza di eventuali obblighi in capo al curatore fallimentare proprio in merito allo smaltimento dei rifiuti.
La questione è che la predetta sezione del Consiglio di Stato sostiene che tale definizione è conforme al principio di chi inquina paga perchè il peso economico della messa in sicurezza e dello smaltimento inciderebbero sulla parte attiva del fallimento dell’impresa che ha prodotto i rifiuti.
Pochi mesi dopo la pubblicazione della sentenza un’altra sentenza della stessa corte ribalta la posizione sostenendo che se così fosse l’azienda non stanzierebbe fondi volti ad rispetto delle disposizioni in materia ambientale.
In buona sostanza non c’è chiarezza in merito agli obblighi economici per lo smaltimento dei rifiuti e questo deve far riflettere nel momento in cui si vuole acquisire un immobile ex-produttivo tramite un’asta fallimentare.
Set analitico minimo: la ricerca degli inquinanti
In un articolo precedente abbiamo parlato della Due Diligence da effettuare quando si acquista un’area ex-produttiva.
Un elemento fondamentale tra le ricerche da effettuare è il SET ANALITICO MINIMO che si compone dei seguenti elementi:
- As arsenico
- Cd cadmio
- Cr cromo
- Cu rame
- Hg mercurio
- Pb piombo
- Zn zinco
- C>12 idrocarburi pesanti
- IPA idrocarburi policiclici aromatici
- BTEX benzene, toluene, etilbenzene, xilene
- amianto
Il set analitico minimo fa parte delle Indagini Ambientali Preliminari così come previsto dalle leggi e normative vigenti.
La lista dei parametri deve essere modificata ed estesa in considerazione di eventuali attività antropiche pregresse.
Perchè si devono cercare questi (o più) elementi?
Non dimentichiamoci che stiamo operando in un contesto sensibile e che l’attività pregressa può aver lasciato tracce nocive all’ambiente ed all’uomo.
L’analisi storica della Due Diligence ci dirà che cosa si lavorava in un determinato sito, ma solo la ricerca degli elementi inquinanti ci dirà se siamo in presenza di una potenziale contaminazione e quindi si deve procedere alla bonifica del sito.
Teniamo conto che fino agli anni ’90 del XX secolo molti degli elementi sopracitati erano correntemente utilizzati nelle strutture e negli impianti degli edifici (vedi amianto) nei prodotti fabbricati (vedi vernici) nei sottofondi dei pavimenti, nei serbatoi a servizio dell’impianto.
Foldtani è in grado di eseguire tutte le pratiche e le analisi previste e necessarie.